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Aree di sosta: online il volume speciale realizzato da Tir

Peron - FIAP: Priorità al benessere e sicurezza degli autisti e alle esigenze di transizione ecologica.

| Pubblicato in News
Aree di sosta online il volume speciale realizzato da Tir v2

È dedicato alle aree di sosta l’ultimo volume speciale realizzato dalla Rivista TIR dell’Albo degli Autotrasportatori.

Il volume, dal titolo “Aree di sosta: la strada tracciata dall’Albo” affronta un tema particolarmente sentito dagli autotrasportatori, ovvero quello della necessità di realizzare su tutto il territorio nazionale di aree di sosta sicure e protette, in grado di garantire agli autisti non solo tutti i servizi di cui hanno bisogno ma anche la sicurezza necessaria sia per loro stessi sia per i loro carichi. 

Partendo dai dati sul trasporto merci su strada, sulle prospettive di crescita del settore e sulle normative europee per dotare le principali reti di collegamento comunitarie di aree di sosta sicure e protette, il volume fa il punto sulle iniziative del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Comitato Centrale dell’Albo Nazionale degli Autotrasportatori per dotare il nostro Paese di un numero sufficiente di stalli.

Fin dal 2001 l’Albo è intervenuto per cofinanziare interventi volti alla realizzazione o all’upgrading di aree esclusive per veicoli pesanti sia lungo la rete autostradale sia lungo la viabilità ordinaria ed ora ha pensato di intervenire con un nuovo finanziamento.

Per questo ha affidato a RAM il compito di elaborare un documento di indirizzo strategico finalizzato alla definizione di un programma di sviluppo delle aree di sosta e parcheggio sicure e protette, e a Sogesid quello di definire uno schema di bando nazionale. Il risultato è appunto illustrato nel nostro volume che ospita anche l’opinione di tutte le associazioni di categoria dell’autotrasporto facenti parte del Comitato Centrale.

Di seguito la posizione espressa nel volume dal Segretario Generale Alessandro Peron:

Le aree di servizio attuali, salvo qualche eccezione, non offrono un ristoro adeguato a chi è al volante, e questo è uno degli elementi che hanno determinato l’allontanamento dal lavoro di autista professionale. E quando si è creata, qualche tempo fa, l’opportunità di finanziare la realizzazione di infrastrutture adeguate, non è stata colta con la giusta attenzione.

Due anni fa la Fiap ha accolto, in un convegno dedicato alla parte sociale della sostenibilità, una giovane scolaresca del veronese che aveva vinto un premio europeo in una gara di costruzioni Lego presentando il progetto di un’area di sosta dedicata all’autotrasporto. Tecnologia, relax, servizi alla persona; tutto orientato al riposo e al benessere di un lavoratore essenziale, dcui la maggior parte di noi si dimentica: l’autista.

In quell’occasione ha fatto specie a tutti che dei ragazzi abbiano compreso che le aree di sosta devono essere dei veri e propri centri di servizi e di aggregazione delle imprese, anche in prospettiva alla transizione ecologica. Centri orientati agli autisti dipendenti e ai padroncini che per effetto delle innovazioni tecnologiche e delle regole sulla sicurezza non potranno più utilizzare il “piazzale” di casa per rifornirsi di combustibile o per effettuare piccole manutenzioni. 

L’ubicazione di nuove aree deve essere pensata tenendo conto delle primarie direttrici di percorrenza delle merci, come i Corridoi TEN-T, e del numero di imprese che gravitano nel territorio. Tenendo in considerazione anche l’orientamento dell’Ue in termini di distanze tra punti di rifornimento per quanto riguarda i veicoli alternativi. Massima attenzione dovrà essere rivolta anche all’evoluzione delle aree già esistenti.

Poi, occorrerà osservare anche i modelli di gestione di questi nuovi “centri servizi”, che potrebbero prevedere il coinvolgimento di un’ampia parte privata, grandi vettori compresi. A mio avviso l’Albo potrebbe assumere il ruolo di “cabina di regia” come animatore e stimolatore di iniziative, contribuendo con parte delle poche risorse che ha a disposizione al raggiungimento dell’obiettivo. Se pensiamo che il 50% dei distributori in autostrada dovranno essere convertiti e che le stesse compagnie petrolifere stanno già modificando i loro modelli di business in vista dell’utilizzo dei combustibili e di energia differenti, potrebbe diventare il primo stimolatore di queste iniziative verso il cambiamento.

L'articolo tratto dalla Rivista TIR e disponibile qui.

Lo speciale a cura della Rivista TIR dedicato alle aree di sosta, con il commento del Segretario Generale FIAP Alessandro Peron,  è disponibile in allegato.

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