Più si avvicina la data del 15 ottobre 2021, entro la quale per l’accesso ai luoghi di lavoro occorre avere la certificazione verde che attesta la vaccinazione, la guarigione dalla COVID-19 ovvero l’esito negativo di un tampone tra quelli che consentono l’ottenimento della certificazione, è più si profilano, nell’autotrasporto e nella logistica, problemi enormi con effetti fortemente negativi sulle imprese e sul sistema produttivo industriale.
“Sono molte le imprese nostre associate che ci hanno riferito l’insorgenza di gravi problemi – ha dichiarato Alessandro Peron, Segretario generale FIAP nel corso di una riunione del Comitato Esecutivo della Federazione convocata di urgenza. Criticità nell’ambito delle relazioni di lavoro interne con gli addetti che non hanno ancora provveduto con la vaccinazione, e quelli italiani ed esteri in somministrazione che non intendono vaccinarsi, con l’aggravio della necessità dell’esecuzione di un tampone valido e con scadenza. Criticità nell’organizzazione dei servizi i cui processi sono legati alla dinamicità intrinseca del lavoro svolto, nei tempi e nelle percorrenze, fattori che, in alcune situazioni, mal si combinano, ad esempio, con la temporaneità della certificazione verde rilasciata tramite l’esecuzione di un tampone. Non di minor importanza le problematiche che si stanno sempre più palesando nei rapporti contrattuali con una Committenza che, anteponendo al tutto il rispetto dei patti contrattuali, ha già specificato che verranno applicate le penali legate alla eventuale mancata esecuzione dei trasporti, scaricando responsabilità su un unico soggetto. Senza tralasciare l’aspetto del potenziale dissesto finanziario che deriverebbe alle imprese del settore dalla mancata monetizzazione del lavoro aggravata da penali di natura economica. E non nascondiamo che lo scenario sarà sempre più critico anche per quella Committenza che utilizza in modo massiccio vettori esteri che impiegano autisti di Paesi che non hanno adottato la stessa rigidità sia per il rilascio del documento sia nella politica vaccinale.
L’importanza del trasporto e della logistica – ha rimarcato Peron - in uno scenario certamente in via di soluzione, ma ancora complesso, non è cambiata rispetto alle prime fasi dell’emergenza pandemica, e porre un “obbligo” rigido a queste imprese che le obbliga a rivoluzionare la propria operatività in modo sostanziale, entro la data del 15 ottobre 2021, mettendo a rischio la circolazione delle merci, è quanto di più illogico possa essere “imposto”. Proprio pensando all’apporto chiave dato da queste imprese e dai loro addetti, di qualsiasi nazionalità essi siano, al mantenimento degli approvvigionamenti utili alla vita di tutti, dal primo giorno della crisi sanitaria.
Qualcuno sta proponendo come soluzione, la cosiddetta “deroga” dagli oneri disposti con il Decreto Green Pass. Per la FIAP avrebbe più senso il concetto di “esonero”, ma sempre nel rispetto delle regole ed i comportamenti già assunti e adottati dalle imprese, come stabiliti nel Protocollo siglato dall’ex Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dalle principali Organizzazioni di rappresentanza datoriale e dei lavoratori e allegato al Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 17 maggio 2020.
Lo abbiamo già detto e lo ribadiamo nuovamente – ha concluso il Segretario generale FIAP – l’opportunità di un intervento sul provvedimento che metta una pezza alle superficialità emerse dalla valutazione concreta della portata derivante dalla sua adozione, c’è ancora. Nel frattempo, informeremo le imprese associate di ogni sviluppo e ogni novità.”
